Letterina a Babbo Natale
Caro babbo Natale, So che, l’anno scorso, te la sei presa e hai cestinato la mia lettera solo perché ho detto che non esisti, ma questo non fa di me una persona cattiva. Per anni ti ho chiesto la pista delle automobiline e mi hai portato trenini, ma già sapevi che non avevo velleità di gestire reti ferroviarie e sono certo che hai confuso la mia lettera con quella di un certo ministro dei trasporti che, di trenini a quanto pare, ne sa poco o nulla, ma non mi soffermerei solo su questo aspetto. Nel corso degli anni, le mie richieste si sono modificate dal “voglio una donna” nell’età dello sviluppo ormonale (urlato in puro stile “Amarcord”), fino alla pace nel mondo. Inutile dire che il primo desiderio non è stato esaudito e nella vita ho dovuto “arrangiarmi” parecchio, ma soprattutto, invece della tanto agognata pace duratura, hai consegnato al mondo due guerre importanti in più. Quindi, ammesso tu esista: o non capisci la mia scrittura e la mia lingua, o per questioni di età...









