L'anno che sta arrivando (discorso alla nazione)

Discorso alla nazione:

Tempo di bilanci, di buoni propositi, di nuovi progetti che però resteranno sulla carta per mancanza di copertura economica.

Un po’ come succede in campagna elettorale, alla fine dell’anno si tira una riga (col righello e la penna, ma guarda che razza di maliziosi e malfidenti che siete…), si guarda al bene e al male dell’anno trascorso e si tracciano quelle che potrebbero essere le linee guida dell’anno che sta per nascere.


Se la vita fosse un “gioco dell’oca” e se fosse possibile, visto quello che è successo durante il 2023 e che l’anno che verrà sarà bisestile (anno bisesto anno funesto soleva dire mio zio), io resterei volentieri “fermo un giro”, ma pare che le oche che si fermano, poi finiscano arrosto nei cenoni e quindi: andiamo avanti.

I capi del mondo hanno già tracciato le fila dei prossimi cinque anni promettendo che la pace non sarà di questa terra, che i più poveri oltre a fare la fame faranno pure la sete che le ruberie proseguiranno impunite o perdonate a patto che non sia un poveraccio a commetterle, che tutto aumenterà tranne gli stipendi… solita tiritera che lascia amaro in bocca e bruciore nel fondo schiena, ma dicono che la speranza sia l’ultima a morire… A questo proposito, non per essere pessimisti, ma personalmente temo che anche la speranza si sia un po’ stufata di agonizzare tanto per l’essere umano e che se ne sia partita per i cavoli suoi.

I bene informati dicono che sia partita per un viaggio (il famoso viaggio della speranza) e che viaggi su una barchetta un po’ instabile, ma conosciamo l’amore per il rischio della speranza e quindi auguriamole buon viaggio.

Per quel che mi riguarda: mi auguro che l’anno nuovo non somigli per nulla a quello appena trascorso che ha portato molti lutti, molti dispiaceri, molta preoccupazione e una marea di spese condominiali, tutte cose che mi hanno lasciato abbastanza provato. Quindi affronterò il nuovo anno con speranza, viaggiando su quel suo legno instabile e insicuro sperando nella clemenza del tempo e delle stagioni, accogliendo ciò che di buono vorrà affacciarsi e affrontando le difficoltà che si paleseranno (speriamo poche). Inutile promettere cose del tipo: “affronterò con sicurezza la prova costume”, tanto al mare mica ci vado.

Non voglio nemmeno promettere a chi mi vuole bene che “metterò la testa a posto” perché tanto disordinato sono e tale resto.

A chi mi vuole sposato ricordo che ho già dato… due volte con in mezzo una convivenza e che quindi sarebbe saggio non imbarcarsi in situazioni che aggiungano a tutto il resto anche una sorta di instabilità emotiva, quindi nessuna promessa se non quella che “cercherò di non accasarmi pur restando aperto al volere del fato”.

Al fato dico: “non fare scherzi”

A voi che mi seguite e che mi dimostrate affetto dico e auguro serenità e benessere e magari un nuovo divano, più comodo… magari pure letto (non si sa mai che viaggiando sul legno della speranza non chieda accoglienza agli amici di terre lontane che da tempo vorrebbero rivedere il mio faccione).

Agli haters e agli odiatori seriali auguro meno bile e più camomilla perché non è vita sparlare sempre alle spalle della gente.

Issiamo le vele signori, un nuovo viaggio sta per iniziare.

A proposito, per coloro che soffrono durante  il viaggio: la xamamina è nel cassetto dei medicinali… Ricordate che l’anno che sta arrivando, tra un anno passerà, io mi sto preparando è questa la novità.


Commenti

Post più popolari