Il pericolo del dirigibile marrone senza elica e timone

Voi direte “ma vai a cagare” e io resterò impassibile, perché una cosa è  certa: a casa mia una cosa che non manca mai, è la carta igienica. Io non ho dieci piani di morbidezza, ne ho molti di più. Se scendo sotto i “due piani”, siatene certi, cercherò di reintegrare le scorte nel più breve tempo possibile. Almeno fino ad oggi…Discorso (scritto) di merda?

Sì, ma fino ad un certo punto perché recentemente, causa distrazione e un cospicuo vorticar di pensieri, mi ha portato più volte ad entrare al supermercato e uscirne con sacchetti pieni di altri beni di prima necessità (pringles in primis), scordando però l’acquisto più importante e cioè quello della benedetta carta igienica, cosa che ha portato ad una preoccupante riduzione delle scorte domestiche fino a livelli mai visti prima.

E qui, sapete bene, che il livello (marrone) del discorso si alza ad un altissimo livello culturale (o cul-turale): per carità,  noi abbiamo inventato un oggetto che tutto il mondo (soprattutto i francesi) ci invidia e che ci salva da ogni emergenza, ma vi confesso che arrivare a un solo “mezzo” rotolo di carta in casa e con un sacco di gente attorno che “ti manda a cagare”, beh quel mezzo rotolo, per me, è da considerarsi molto più importante di un allarme rosso che suona sulla Enterprise di Star Trek. 

Allarme comunque rientrato grazie all’odierno cospicuo acquisto che mi mette al sicuro da attacchi colitici dovuti alle notizie dei tg o al modificarsi delle temperature esterne e anche da rischi di guerra nucleare o disastri ambientali per i prossimi sette o otto mesi.

Prudenza? Certo: perché noi siamo quelli che restano fedeli all’inno creato da Benigni, quell’inno che invita alla scioltezza del corpo che alla fine della storia libera da tanti pensieri donando tanto benessere.

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