“Voi chi?” Breve racconto (che potrebbe essere a puntate, ma forse è meglio di no)


Si avvicinò al portone e bussò utilizzando il picchiotto della porta.

L’uscio si aprì.

Un maggiordomo in livrea lo guardò con sufficienza e lo accolse con un poco elegante “Dunque siete voi!”

L’ospite volse lo sguardo a destra e sinistra e con un cenno di assenso confermò: “Si sono io. Potrei parlare con madame?”

“Come ben saprete, madame non ama essere disturbata nelle prima ore del meriggio, forse sarebbe bene se…”

“Insisto” interruppe l’ospite “Ritengo di avere tutto il diritto di parlare a Madame, mi scuso per l’orario, ma la questione è di una certa importanza”.

Il maggiordomo si spostò leggermente permettendo all’uomo di superare l’uscio della porta.

“Seguitemi” disse “Madame vi riceverà nel salottino”

L’ospite volse nuovamente lo sguardo dietro di se e, forse un po’ dubbioso seguì il maggiordomo che con elegante sicurezza lo guidò fino al salottino.

“Prego, accomodatevi. Sarà mia cura informare madame della vostra presenza, ma permettetemi: non garantisco gradirà la vostra visita”

L’ospite spostò lo sguardo guardandosi attorno poi si rivolse al domestico “Insisto: Madame deve sapere della mia presenza e conoscerne le motivazioni poi, lo prometto, toglierò il disturbo”

Un lieve cenno del capo in segno di assenso

“Permettete che vada ad informare Madama, accomodatevi e attendete!”

Il maggiordomo, con passo deciso si avviò verso le stanze della padrona di casa, lasciando l’ospite che continuava a guardarsi attorno come fosse insospettito. 

Si alzò iniziò a passeggiare per il salottino. Osservò per alcuni minuti il mobilio, i tomi intonsi nella libreria e un servizio da the che sembrava provenire da un paese lontano e proprio mentre era intento ad ammirare le preziose porcellane la porta si aprì violentemente e Madama entrò nella stanza: “Voi!”

L’uomo si guardò attorno

“Si proprio voi! Come osate presentarvi in queste condizioni e a questi orari così poco consueti”

“Ma io…”

“Per carità, abbiate almeno la decenza di non proferire parole che potrebbero mettervi in ulteriore cattiva luce! Sapete bene che nessuno vi odia più di mio padre.

Ah! Povera anima, se il mio genitore fosse qui, si riterrebbe così offeso da sfidarvi a duello”

L’ospite arrossì continuando a guardare alle sue spalle e approfittando di un momento di silenzio provò a dire:

“Ma chi?”

“Chi? Cosa? Ve ne ho appena parlato, mio padre: vi ucciderebbe se fosse qui!”

“Ucciderebbe chi?” disse l’ospite guardandosi attorno

“Idiota! Ucciderebbe voi!”

“Ma voi… chi? Che sono da solo!”


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