Com’è?
Il pippone (leggetelo però per favore)
Nel mondo si parlano le lingue, l’inglese ha la sua, il francese la sua, il Danese la sua, in Kenya si parla lo swahili mentre in Italia si parla l’italiano, ma anche il piemontese, il barese, il Veneto, il romagnolo, l’emiliano (che ”soccia” è già diverso dal romagnolo), il sardo, il siciliano e così via. Nel mondo la lingua è la stessa, al massimo varia l’accento o il modo di pronunciare una singola frase. Insomma: da noi ogni regione ha un dialetto: una vera e propria lingua autonoma che è comprensibile solo a corregionali o più spesso… a pochi concittadini.
I nostri dialetti sono pieni di poesia, ricchi di proverbi, saggezza popolare e modi di dire. Chi non è un corregionale spesso viene indicato come straniero: “aaaahhhh ecco, viene da fuori: è foresto, per quello non capisce”.
Infatti, soprattutto è proprio nei modi di dire che nascono le prime incomprensioni.
Vi faccio un semplice esempio: a voi è mai stato chiesta la condizione del vostro stato di salute? Di solito, in italiano, la domanda viene posta nel classico “ciao come stai tutto bene?”
Domanda a cui educatamente si risponde, in alcuni casi, con caustica cortesia.
Al sottoscritto, qualche anno fa, vennero chieste le condizioni del mio stare bene, con un incomprensibile detto regionale: “ciao Daniele, com’è?”
La prima risposta che mi venne alla mente, vista l’ignoranza riguardante i modi di dire delle alte regioni, fu: “perdona, ma… com’è chi? La ragazza che è passata, la pasta e fagioli che mi hanno servito a tavola…com’è cosa! Rispondi!!!! Rispondi!!!!”
”No, disse il commensale: “com’è… com’è tu!”
Risposi “bella bro” e venni ricoverato per una settimana alla neurodeliri.
Ora: se forse invece che “bella bro” avessi risposto con “si ruzzola”, modo di dire romagnolo che significa “si rotola” avrei risparmiato ai miei la delusione di un figlio ricoverato alla neuro.
Nel “si ruzzola” sono nascoste risposte di vario genere: nel “si ruzzola” si nascondono un ”ne bene, ne male” un così così perché se la palla rotola in rete, il si ruzzola viene pronunciato con un intonazione che non lascia dubbi: ah caspita si ruzzola alla grande.
Se invece la palla casca nel fosso o nel letamaio, il si ruzzola prende inevitabilmente un significato, e pure un odore differente.
Comunque il “si ruzzola” è la risposta giusta a chi ti chiede: “com’è!
Voi provate: se poi passate una settimana ai neurodeliri, non prendetevela con me, ma con i detti e i dialetti che variano il significato della nostra meravigliosa lingua.
Un consiglio: se una ragazza o un ragazzo vi chiede “com’è” e non capite, evitate di rispondere “è bella” o “è bello”: potreste perdere immediatamente la possibilità di piacere al partner.
Studiare i dialetti e i modi di dire è una cosa necessaria, perché così è possibile tentare di rispondere a tono e non dare una risposta a pera. Voi comunque siate vaghi: con “si ruzzola” non sbagliate sicuro e se qualcuno decide di farvi indossare una camicia con le braccia legate all’indietro, non preoccupatevi: alla neurodeliri non si sta poi così male…
Commenti
Posta un commento