Colpe

Il problema sono gli uomini, anzi i maschi.

il maschio italiano, sentendo parlare donne che vanno dai 40 ai 50 anni, ha perso smalto, interessi, intelligenza, potere decisionale e (scusatemi)… coglioni.

Non ho dubbi che sia vero, ma non è sempre il caso di generalizzare.

Esclusi “i presenti”, che sicuramente non fanno parte della massa, ma che altrettanto sicuramente, in quanto a coglionaggine, sono i primi della classe, i maschi di mezza età ad una certo punto della loro vita sociale, iniziano a vivere momenti di defaiance.

E non c’è nulla di male in questo: è solo la natura che compie il suo (triste) percorso.

Non sempre il corpo decide di seguire la mente, non sempre il desiderio è facile da accendere, non sempre si riesce ad avere l’esatta percezione dell’importanza di un argomento.

Anche perché, all’interno del discorso di una ragazza, si passa in pochi millesimi di secondo, dalla scuola dei figli, al racconto del parrucchiere che ha scoperto la relazione dell’amica del cugino di Sacripante, al dolore intercostale che da tempo affligge la derelitta (che pratica boxe, tipico sport che, notoriamente NON  lascia segni evidenti sul corpo)), alla spesa e al perché invece di due etti di crudo ne hai acquistato SOLO un etto e ottanta, per poi passare a quella cosa, si: quella cosa che non abbiamo proprio sentito perché, l’anagrafica ci è testimone, ad una certa età si perde (oltre al resto) anche l’udito.

Insistere poi sul calo della libido, o sul calo in generale, diciamolo: non è cosa carina.

Sapete bene quanto noi si tenga alla nostra “maschialità”, ma non per questo possiamo assumere farmaci “blu” come se piovesse anche perché al momento clou, quando, dopo ore di preparazione all’evento siamo finalmente pronti, arriva la maledetta emicrania femminile che fa scemare il desiderio di lei e che lascia lui come un “attaccapanni” e col cervello completamente privato del necessario flusso sanguigno (sangue occupato, ovviamente a circolare altrove per tenere vivacchianti, altre distanti parti del corpo).

Questa cosa, sappiatelo, potrebbe creare anche importanti scompensi di tipo cardiocircolatorio e lasciare un uomo “offeso”, ma di brutto brutto brutto.

La vita di un uomo cinquantenne (o pluricinquantenne) si svolge sul filo del rasoio, il lasso tra la vita e una morte improvvisa è assai breve.

Mentre forse, il “sesso forte” a quell’età, lo diventate voi ragazze che pretendete da noi un comportamento da diciottenni, quando invece facciamo fatica anche ad arrivare in edicola a piedi.

Vi siete mai chieste il perché, un uomo a cinquant’anni, desideri un auto sportiva?

No: non è per far colpo sulle ragazze più giovani, ma per arrivare prima a prendere il giornale o le sigarette e ridurre i tempi di attesa proprio per compiacervi e passare più tempo con voi (se suona di bugia non è colpa mia, io parlo per me, che tra l’altro non fumo, ma che in edicola passo buona parte del tempo libero).

A noi, è  vero, interessa parlare di ragazze più giovani e toniche e narrare di nostre improbabili conquiste, ma conosciamo i nostri limiti e ci limitiamo a sognare parlandone perché un improbabile (e improbo) contatto con loro, potrebbe rivelarsi per noi fatale e a noi, tutto sommato, respirare aria, non fa così schifo.

Fatevene una ragione.

Non abbiamo interesse a tradirvi, abbiamo interesse nella squadra del cuore e nel campionato del mondo di motociclismo e di formula uno (che li c’è la Masolin che è sempre un bel vedere), ma vale una sola regola: Guardare e non toccare.

Noi si parla perché i nostri ricordi di gioventù vertevano su conquiste da raccontare agli amici e con quelle e con quei (pochi) ricordi ancora oggi, ci riempiamo la bocca.

E se siamo, come dite voi, così rincoglioniti da “perdervi”, la colpa va divisa equamente, così come accade per tutte le responsabilità dell’universo.

Noi abbiamo raccolto una mela, ma su vostro consiglio… ricordatelo.







Testo di Daniele Tarlazzi - foto da web © Aventi Diritto 

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